Un week end natalizio alla ricerca di Babbo Natale nella suagrotta di Ornavasso.
Il Natale è ormai alle porte e aumenta la voglia di trovarsi in posti incantevoli per immergersi nel magico clima natalizio.
Si comincia così a dare la caccia a Babbo Natale e ai posti più nascosti dove andare a cercarlo per poter scattare una foto ricordo da postare poi sui social, come normalmente avviene.
Noi abbiamo trovato questo piccolo paese sul Lago Maggiore, non distante da Milano, circa un’ora e un quarto d’auto, e in breve tempo ci siamo catapultati nelle più magiche delle atmosfere natalizie.
La Grotta di Babbo Natale a Ornavasso, abbiamo poi scoperto, che è in realtà una meta molto più ambita e ricercata rispetto a quanto immaginavamo. Girovagando su internet alla ricerca di informazioni abbiamo trovato dei pacchetti turistici che comprendono una serie di iniziative e convenzioni con alberghi del posto, che ci hanno permesso di organizzare la nostra vacanza fin nei minimi dettagli.
Infatti nel pacchetto scelto da noi era incluso l’albergo convenzionato a Verbania,poco distante da Ornavasso, la visita nella grotta di Ornavasso per raggiungere il nostro beniamino Babbo Natale e il Musical di Natale.
In aggiunta al pacchetto c’erano tantissime altre attività,alcune a pagamento ed altre completamente gratuite. Il tutto immerso in un contesto senza tempo, sulla montagna che si affaccia sul lago Maggiore, che ci ha fatto godere anche di viste mozzafiato.

Ora scrollatevi di dosso tutti i pensieri del quotidiano,immergetevi nell’atmosfera natalizia e cominciate questo viaggio nel cuore del Natale.
Una considerazione iniziale va fatta: tutte le strutture sono family friendly, per cui i fasciatoi, anche se improvvisati, e attrazioni sono chiaramente e principalmente dedicate ai bambini e, perché no, anche ai genitori (escluso ovviamente il fasciatoio!). Si, perché del natale non bisogna mai stancarsi!
Viaggio nel cuore del Natale
Approdati quindi a Verbania ci sistemiamo all’albergo Il Chiosco, convenzionato con l’evento, e dal mattino successivo cominciamo il nostro tour di Ornavasso.
Ad accoglierci nella piazzetta un albero parlante, l’albero dei doni che ci racconta un po’ la sua storia e ci raccomanda di fare molta attenzione alla natura e di rispettarla.

Entrati così a pieno titolo nel magico mondo del natale,saliamo sul trenino di renne di Babbo Natale che ci conduce al Parco dove ad accoglierci c’è un caratteristico presepe al coperto.
Maniscalchi, fabbri e artigiani ci accolgono in una chiesa,probabilmente sconsacrata, dove tutto sembra essere ritornato ai tempi che furono.
Zaino da trekking in spalla, con baby a bordo e si parte per il sentiero del bosco che ci porta attraverso vari stand di prodotti artigianali verso il Teatro dove ci attendeva il Musical di Natale.
Da precisare che al momento della prenotazione ho ricevuto una e-mail con il dettaglio del programma e degli orari in modo da poterci godere tutto senza l’ansia delle code e quindi delle attese.
Arriviamo quindi al teatro all’orario indicato sul programma e il Musical di Natale a cui assistiamo è La Fabbrica di Cioccolato con il suo noto protagonista Willy Wonka.

Avvincente e ben fatto, considerando anche il contesto, il musical ha dato quella spinta in più ad un’atmosfera natalizia che già era tangibile.
Usciti dal teatro, i percorsi sono tutti contrassegnati da indicazioni ben visibili, ci dirigiamo verso la Grotta dove abbiamo finalmente potuto incontrare l’icona del Natale.
Breve fila prima di cominciare il percorso in una galleria di marmo, dove per sicurezza avevamo tutti indosso il caschetto da minatore. Dopo una piacevole e avvincente passeggiata nella galleria arriviamo al termine di essa dove ci aspetta una cupola di luci natalizie, dentro alla quale fa bella mostra di sé il nostro amato Babbo Natale.
Era lì, nell’umidità della grotta, da chissà quanto tempo poverino, seduto, per fortuna, sulla sua slitta e posava davanti alla macchina fotografica con famiglie e bambini increduli di avere di fronte proprio lui, l’emblema assoluto del Natale.
Devo ammettere che era un Babbo Natale vero, di quelli che si vedono in cartolina, chissà se davvero era arrivato lì dalla Lapponia per soddisfare la nostra curiosità. Comunque un Babbo Natale ben riuscito.
Soddisfatti della fugace fotografia nella cornice natalizia,torniamo indietro attraversando nuovamente la galleria di marmo. Piccolo inciso, leggo su qualche foglio informativo, che con quel marmo di Ornavasso è stato costruito proprio il Duomo di Milano.

Prima di tornare a valle per riscaldarci davanti ad una cioccolata calda, decidiamo di percorrere un ultimo cunicolo detto “cunicolo dei Twergi”.
Chi sono i Twergi?
I Twergi sono dispettosi folletti della montagna di discendenza germanica, che si ritrovano nelle favole di Ornavasso. Sono delle creature benevole e simpatiche che si divertono a far scherzi a pastori e boscaioli. Trascorrono l’inverno nelle cavità dei vecchi faggi o nelle gallerie delle miniere. Hanno volti buffi e portano un cappello a punta. La loro specialità è la lavorazione del metallo.
Durante il nostro percorso abbiamo infatti trovato diversi folletti con le sembianze dei Twergi impegnati a lavorare il metallo con bellissime creazioni fatte al momento e regalate ai più piccoli curiosi.
Arricchiti di queste nozioni attraversiamo il cunicolo dei Twergi, stretto e lungo,nelle cui cavità erano rappresentate scene di vita quotidiana dei nanetti.
Cena al Magic Mirror
Vivamente consigliato sui siti dell’evento, la cena al Magic Mirror è stata per noi però un po’ più deludente rispetto alle aspettative create.
Il posto, molto ampio, aveva come particolarità un gioco di specchi che creava originali riflessi di luce. Poco organizzato per i bambini, anche se lo spazio per correre c’era, ma forse un piccolo angolo ludoteca li avrebbe tenuti più a freno e avrebbero concesso ai camerieri di lavorare in modo più sereno.
Il cibo impeccabile, sia in come era impiattato che nel gusto. Menù fisso e a sorpresa…anche il prezzo infatti è stata la sorpresa che purtroppo abbiamo meno gradito!
Cava dei Twergi e Cantastorie
Il giorno seguente ci trova alle prese con un nuovo trenino e una nuova avventura nella cava dei Twergi dove troviamo l’albero Patriarca.
Un albero anch’esso parlante, molto anziano che ha vissuto nei boschi e in età avanzata ha deciso di rifugiarsi nella cava. Ci dona delle piccole zolle di argilla intrise di semi da portare a casa.

Ci consiglia di seminarli in un piccolo recipiente con il terreno e noi l’abbiamo fatto, e ora aspettiamo cosa succederà. Forse qualche piccolo twergi entrerà nelle nostre case per fare qualche scherzetto, chissà!
Seguendo sentieri e piccole stradine ci imbattiamo infine in un angolo del parco in cui manovali e cantastorie si divertono e ci divertono con esibizioni pittoresche e davvero simpatiche.
Questa vacanza ci ha insomma calati in quello spirito natalizio che spero possa contaminare tutti perché portatore di allegria e serenità.
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