10 consigli per traslocare con 2 bimbe e un lavoro da casa.
Traslocare di per sé non è mai cosa semplice, ma se in aggiunta ci sono i bimbi per casa, perché la scuola è chiusa per le vacanze estive, e anche tu sei in casa a lavorare e traslocare, beh, l’impresa diventa ancora più difficile.
Questo articolo è dedicato a tutte quelle persone che non temono le sfide, specie quelle che mettono a dura prova la tanto santificata pazienza.
Nel mio caso, oltre alle difficoltà già citate, per non annoiarci, ci aspettano anche un paio di case in affitto da abitare prima di approdare alla casa acquistata.
Quindi, cari lettori, sto accumulando talmente tanta esperienza (e pazienza) che è doveroso trasferire ai posteri le mie fatiche senza alcun indugio.
E allora ecco pronti per voi i miei 10 consigli per poter traslocare e rimanere in forma (con la mente e con il corpo).
1. Non farsi prendere dal panico e vivere momento per momento – Keep calm and carry on!
Quando il gioco si fa duro, allora rimboccatevi le maniche e non fatevi prendere dal panico e dall’ansia.
In un trasloco, soprattutto quando le tempistiche del cambio casa non si incastrano perfettamente, bisogna mantenere la calma e cercare un approccio intelligente.

La vita mi ha insegnato che guardare al lungo periodo mette angoscia, annichilisce e questo atteggiamento non aiuta a superare le difficoltà.
Un consiglio efficace è quello di suddividere le attività da fare in tanti piccoli traguardi.
Farsi uno schema, anche mentale, delle priorità da affrontare di volta in volta senza pensare alla quantità di cose da fare nella loro totalità, aiuta moltissimo.
Bisogna pensare alle scadenze. Quale attività è più imminente? Per esempio, cercare chi ti segue nei lavori e bloccare la sua agenda, tanto per dirne una. Cominciare ad informarsi sulle scuole delle bimbe e iniziare a instaurare i primi contatti.
Un consiglio utile è, come al solito, l’utilizzo dei social. Se usati bene, riesci ad avere tante informazioni utili.
Ogni quartiere/città ha la sua community. Iscriversi è un attimo e da lì si apre un mondo: mobilifici consigliati, posti da frequentare, professionisti dell’arredo da contattare e tanto altro ancora.
2. Città diversa? Quartiere diverso? Informarsi sull’iscrizione alla nuova scuola.
Anche le scuole, oggi, si sono attrezzate con i social ed è un attimo che sei dentro al circuito delle info sulla scuola scelta/assegnata. Questo ti consente di approfondire tutti i dettagli su iscrizioni, incontri e documenti da recuperare per il passaggio da una scuola ad un’altra.
Le iscrizioni per la scuola dell’infanzia avvengono generalmente a gennaio, mentre per le elementari bisogna attendere la chiusura della scuola, con tanto di colloqui e pagella suggellati prima di procurarsi un nulla osta.
È chiaro, e consigliabile, cominciare a farsi sentire in segreteria già prima, perché con la regola del martellamento prima o poi anche l’impiegato più ostinato cede alle tue richieste di rassicurazioni sulla destinazione a cui indirizzare le bimbe.

Si perché, all’atto dell’iscrizione bisogna avere già la nuova residenza e quindi un documento di rogito bello che finito. Ma se non c’è?
Ecco che cominciano le paturnie e le ansie per strappare quella rassicurazione che tua figlia a settembre non sia a vagare per la città alla ricerca di un banco su cui poggiare il suo zaino.
Alla fine, dopo le dovute insistenze, scopri che basta un auto-certificazione di intenzione di cambio residenza e il fatidico nulla osta della scuola di provenienza.
Tutto questo, mantenendo i nervi saldi e procedendo per scadenze, anche se dentro di te sei in apprensione finché non hai il bollo papale che sia tutto ok.
3. La casa non è pronta subito? Cercare casa in affitto. Si ma dove e come?
Considerando che non ci siamo fatti mancare nulla, il nostro tour prevede uno spostamento di casa in casa prima di arrivare a prendere possesso di quella finale.
Il primo appoggio vale la pena non prenderlo lontano dalla casa che lasci, soprattutto se hai una certa flessibilità di date. Questo ti permette di cominciare a portare valigie e pacchi di oggetti e vestiti che ti servono nel periodo in cui sperimenterai la vita da nomade.
La possibilità di portare le cose un po’ per volta aiuta tantissimo a organizzare i momenti migliori della giornata da dedicare a questa attività.

Nel mio caso a fine giornata, terminato il lavoro, come i re magi, ho trasferito le mie cose un po’ per volta da una casa all’altra.
Ci sarà poi una seconda casa in affitto prima di arrivare a destinazione.
Ancora devo esplorarla, ma mi sento già di ringraziare Case Ospitali di Silvia Ghezzi, che ho scoperto essere una socialgnock come me, per l’appartamentino con giardino che ha reso le bimbe entusiaste solo all’idea.
4. Cominciare a impacchettare almeno un mese prima. Da dove partire?
Il momento dei pacchi è quello fatidico che ti vede con una mano in fronte e l’altra sui fianchi in un atteggiamento di smarrimento e angoscia.
Niente paura. Munitevi di scatoloni e carta pluriball per imballaggio almeno un mese prima del previsto trasloco. Chiedete alla ditta che vi curerà il trasloco, loro hanno tutto, ovviamente a pagamento.
Partite dall’abbigliamento che non serve nella stagione in cui devi traslocare. Nel mio caso, tutto l’abbigliamento invernale è stato il primo ad andare via. Poi bisogna partire da una stanza per volta e cominciare per strati: da quello che non serve a ciò che stai ancora usando, da lasciare come ultimo.

È importante sapersi anche separare in modo definitivo da ciò di cui non hai più bisogno. Lo so, potrebbe essere doloroso, ma forza, in molti casi non sapevamo neanche di averli più quegli oggetti!!
E poi quel vestitino che indossavi a 20 anni, ok, facciamocene una ragione, quel vitino lì non ritorna più, nonostante le carotine e le insalatine che ingurgiti nella speranza di riaverlo. Allora via, facciamo contenta qualcun altra. Spostiamo lo sguardo altrove. Vuol dire che quando terminerà il lungo periodo del trasloco e avremo l’armadio nuovo, sarà il momento di fare shopping. Ce lo meriteremo, no?
5. Usare tablet e TV a supporto delle bimbe rimaste a casa (vuota).
Se le bimbe sono a casa, tu lavori da casa tutto il giorno, il tuo compagno è perennemente in ufficio e la sera sei dedicata a impacchettare, le bimbe allo stato brado come puoi gestirle?
Lo so, mi vergogno solo a doverlo ammettere e a scriverlo qui nero su bianco.
Io che sono la paladina del gioco creativo, dell’attività all’aperto e del gioco relazionale. Io che faccio della dottrina montessoriana una bandiera formativa per le mie figlie. Si, proprio io sono dovuta scendere a compromesso con il gioco facile.

Santa TV e santi tablet. Protettrici delle giornate incasinate, donate passatempi ignoranti ma efficaci. Sia lodato chi vi ha inventato e chi ha inventato le app per i bimbi.
6. Portare poco per volta le tue cose nella casa in affitto.
Questo, lo ripeto, è un consiglio che mi sento di dare perché organizzare le attività in anticipo e farle poco per volta aiuta a restare sani di mente e permette il fisico di abituarsi ad una palestra quotidiana che non è stressante ma che anzi aiuta, soprattutto in vista della prova costume.
7. Organizzare aperitivi con i tuoi amici per salutarli.
Questa è la parte che mi piace di più.
Se stai cambiando quartiere e, come nel mio caso, ti trasferisci fuori città, è doveroso salutare tutti, anche quelli che non vedevi da almeno un anno e che tanto rivedrai, come al solito, tra un anno.

Allora si fissano le agende: si parte con il giro degli aperitivi per i saluti con tanto di raccomandazioni per rivedersi presto quando sarà pronta la casa nuova.
Intanto tra un aperitivo e l’altro anche l’impacchettamento avviene in modo più leggiadro e disinvolto.
9. Pensare positivo.
È importante partire dal presupposto che non sempre tutte le cose vanno come le avevi pensate e che non tutto fila liscio.
Ci sono scelte che speravi portassero a dei risultati migliori, slittamenti di date e intoppi fisiologici.
Non perdiamoci d’animo, anzi cominciare l’avventura del trasloco sapendo già che non tutto andrà come lo abbiamo programmato rende le difficoltà meno angoscianti.
Prendiamola con filosofia sapendo che per ogni cosa c’è una via d’uscita.
Pensare positivo ci mantiene con i nervi saldi e agevola il pensiero laterale che tanto aiuta la creatività nel problem solving.
10. Ve lo racconterò a trasloco concluso.

Grazie per questi consigli, decisamente utili 🙂
Buona giornata 🙂
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😀 grazie! Immagino che ti stia trovando anche tu in una situazione simile! Io nel frattempo sono approdata nella mia seconda casa in affitto. E per ora reggo 😉
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Io ho già fatto ma mi sarebbe piaciuto avere questa lista prima 😉
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Dai, c’è di positivo che sei sopravvissuta! Dovessero esserci altri traslochi nella tua vita, tieni pronto il block notes! 😉
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