Da una recente ricerca dell’Università di Sheffield sembra che la voce delle donne faccia male agli uomini.
Il cervello dell’uomo non riesce infatti ad elaborare una gamma di frequenze più complesse tipiche della voce femminile.
In sostanza, la voce delle donne stanca il cervello maschile. E da qui si apre un mondo di osservazioni di vario tipo e genere.
Innanzitutto la ricerca del professore Michael Hunter ha fornito un alibi scientifico alla popolazione maschile che non riesce a seguire i discorsi di noi donne.
Sappiamo ora che la distrazione degli uomini non è legata al disinteresse, ma proprio ad un loro limite fisico.
Ma sarà per l’estensione della voce femminile o perché di fatto si stufano di sentire i nostri discorsi articolati e approfonditi?
Da sempre le donne, o gran parte di esse, amano approfondire con la dialettica ogni stimolo esterno che lasci un segno nella propria emotività. Noi donne amiamo condividerecon il nostro partner tutto ciò che ci accade quotidianamente.
Quando il nostro lui ci parla, sembra di assistere ad un’elaborazione di un report: un asettico aggiornamento su dati e fatti realmente accaduti. E’ un passaggio di informazioni, senza commenti aggiuntivi e punti di vista.
Quando raccontiamo una fatto noi donne, il fatto in sé si esaurisce in qualche dettaglio, per irrompere immediatamente in un fiume di parole, inondando il nostro interlocutore di:
· punti di vista
· commenti, nostri e dei nostri amici e parenti
· percezioni dell’accaduto
· come sarebbe potuta andare se…
infiocchettiamo il discorso farcendolo di supposizioni e intuizioni che il poverino si trova nel corso di un fiume in piena schiacciato dalla corrente.
E al momento della fatidica domanda “ma tu cosa ne pensi?” vedi lo sguardo atterrito di chi vorrebbe scappare o chiederebbe volentieri “l’aiuto da casa”, ma non può. E si ritrova così con le spalle al muro cercando di abbozzare una qualsiasi risposta convincente, ma sa che la risposta non sarà mai quella giusta o all’altezza delle aspettative.
La dinamica classica vorrebbe la donna arrabbiarsi perché il marito non l’ascolta e chiusura del discorso con musi lunghi e muri alzati.
Grazie al professore inglese, ora sappiamo che i poverini non hanno colpa. La colpa è tutta della nostra voce!
La nostra estensione vocale stressa il cervello maschile, e non possono farci nulla.
La soluzione al problema però io l’ho trovata. Se funziona non lo so, ma potrebbe essere valida.
Proviamo a parlare lentamente, aspettiamo che il concetto venga assimilato e poi attendiamo i tempi di elaborazione di una risposta, che chissà se arriverà.
Per qualcuno la soluzione potrebbe non essere adatta perché se è vero che noi donne andiamo sempre di fretta, non abbiamo il tempo di aspettare che si compia tutto il processo sopra descritto.
Allora armiamoci di carta e penna e scriviamo una bella letterina al nostro uomo, in questo caso la voce femminile non dovrebbe condizionare il cervello maschile.
Secondo voi utilizzando questo escamotage riusciremo ad ottenere una risposta esauriente dal nostro compagno?
Per “esauriente” intendo una risposta con tutti gli annessi e connessi di commenti, valutazioni, osservazioni, punti di vista e chi più ne ha più ne metta…
Ma sarà vero allora che noi donne siamo così dolcemente complicate?
Bellissimo questo articolo. COMPLIMENTI Sabrina,anche belle foto.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie mille! Mi fa piacere ti sia piaciuto! Ho pubblicato un nuovo articolo, se ti va dagli un’ occhiata e dimmi se ti piace 😉
"Mi piace""Mi piace"
L’essere umano è un soggetto sottoposto alle naturali leggi evolutive ,che nel corso dei secoli,le esperienze esistenziali hanno contribuito a plasmare uno status cerebrale di genere.
Le connotazioni plurali e singolari delle espressioni di vita e di comunicazione,con l’altro genere,veicolate da onde selezionate e variamente percettive,possono dipendere anche da evolutivi meccanismi di difesa che il cervello attua verso messaggi spesso non utili x una sana sopravvivenza tra individui.
In soldoni il sordo peggiore è chi non vuol sentire oppure una parola è poco e due sono troppe.
"Mi piace""Mi piace"