Organizzazione last second di una fuga dalla città a San Giovanni in Persiceto (BO).
Dopo diversi week end impegnati, prima con le feste di compleanno degli amichetti di Aurora e poi con la varicella dell’una e la febbre della seconda, abbiamo approfittato di un momento, stranamente tranquillo, per organizzare una fuga dalla città a San Giovanni in Persiceto (BO).
Avevo voglia di andare fuori città, nel verde a respirare un po’ di aria e non incrociare lo sguardo con palazzi e aziende. Sono andata su booking.com e cercando “agriturismo”, “campagna” in Emilia Romagna ho trovato Il Bucchio Country Hotel. Ho visto un po’ di foto e controllato un po’ di recensioni e ho prenotato immediatamente.
Siamo partiti sabato dopo pranzo, così da sbrigare velocemente le commissioni più impellenti, quelle che ahimè si relegano nel week end, e poi via. Nel giro di un paio d’ore di auto ci siamo trovati immersi nel verde. Abbiamo sistemato la valigia in stanza e subito in giardino.
Un paragrafo lo dedico alla stanza d’albergo de Il Bucchio dove risiedevamo. E’ un posto questo che non lascia nulla al caso. Infatti il piacere dei nostri occhi nel trovarci di fronte una stanza integrata perfettamente nel contesto campestre. Fuga dalla città vuol dire anche immergersi in contesti che non ti richiamano l’ambiente rigido e freddo della città, tutt’altro:
- soffitto con travi in legno
- doppia esposizione con finestre che davano sul verde dei giardini che circondavano la struttura
- lenzuola e colori della stanza in perfetta armonia
- scaffali pieni di libri che ti invitavano al relax di una lettura all’ombra di un albero
- pulizia ineccepibile
- accoglienza straordinaria

Sistemate quindi le nostre cose, ci ritroviamo nel giardino centrale dove erano già sistemate 2 sdraio. Sembrava stessero proprio aspettando noi! Togliamo le scarpe e immergiamo i piedi nel prato all’inglese, pulito e curato. Facciamo giocare le bimbe all’aria aperta esplorando la struttura e facendo la conoscenza con dei coniglietti che abitano lo splendido giardino.
La piccola Aurora si è divertita a fare le sue “pozioni magiche” con l’erba e le nespoline seminate in giro che andavano a finire nel piccolo pozzo che era nel giardino. Ecco uno scenario da favola e sinceramente ne avevamo proprio bisogno.

La sera abbiamo deciso di restare a cena nel patio, un po’ defilati perché c’era un matrimonio.
Infatti la serata ci è stata allietata anche dalla musica e dai balli che provenivano dalla festa.
Ma poi abbiamo mollato e siamo andati in stanza dove velocemente siamo caduti tra le braccia di Morfeo.
Il giorno dopo non è stato molto diverso dal precedente. Staccare la spina è anche sapersi riposare con il corpo e con la mente e lasciare libere le bimbe di muoversi senza la preoccupazione dei pericoli della città.
Unica nota dolente, la lista del menu: il menù serale a base di carne e tortellini, per quanto buoni, non può essere proposto anche a pranzo, quando sono 30° all’ombra. Mi sarei aspettata una scelta più ampia con qualcosa di più fresco ed estivo. Premesso che ciò che abbiamo mangiato era tutto buono, ma a mio giudizio, non in linea con la stagione calda.
Per il resto una bella esperienza da rifare per un’altra fuga dalla città!
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