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Vacanza in Camper on the Road

Come sopravvivere ad una vacanza in camper on the road con la famiglia.

Organizzare una vacanza in camper con la famiglia non è cosa semplice, ma può rivelarsi davvero divertente con i dovuti accorgimenti.

Le considerazioni iniziali che ci hanno portato a optare per la vacanza in camper questa estate, a discapito di quanto si possa pensare, è proprio l’agevolazione che il mezzo consente per viaggiare in famiglia.

Infatti tra i vantaggi del camper c’è proprio quello di avere tutto ciò di cui hai bisogno sempre con te, per sopperire facilmente alle esigenze delle bimbe in ogni momento.

E’ ovvio che fare una vacanza in camper vuol dire anche avere un’organizzazione quasi perfetta e un’intesa con il partner sulle priorità da gestire che non sono da poco.

Considerando infatti gli spazi ristretti, la scelta di una vacanza itinerante con le esigenze di due bimbe piccole presuppone di avere innanzitutto una grande pazienza e ovviamente un’organizzazione con i fiocchi.

Questo non vuol dire che siamo la famiglia perfetta e che la quadra sia stata subito trovata. Lo dico proprio perché, a onor del vero, i primi 2 giorni abbiamo rischiato di mollare tutto e tornare indietro. Ma tranquilli, siamo ancora tutti qui e abbiamo superato la prova familiare senza grossi incidenti di percorso.

Per cui se volete affrontare questo tipo di vacanza in famiglia, non scoraggiatevi e tenete presente qualche piccolo suggerimento.

Innanzitutto lo stress finisce quando avete sistemato tutto all’interno del camper e soprattutto vi ricordate dove avete messo le cose. Dal secondo/terzo giorno cominciate a prendere confidenza con gli spazi e con gli oggetti, come muovervi e come far muovere la troupe a seguito.

Vi consiglio poi di scaricare l’app Campingonline, molto utile per orientarvi sui campeggi e prenotarli anche il giorno stesso.

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L’ ITINERARIO

Il nostro itinerario prevedeva come tappa finale Valencia viaggiando lungo la costa francese e spagnola partendo da Milano e con le dovute soste durante il tragitto.

Le soste prevedevano pernottamenti in campeggi organizzati di 2 o 3 notti, in modo da rendere il viaggio più rilassante.

Andata:

  1. Albenga (Italia – Liguria)
  2. Martigue (Francia – Provenza)
  3. Calonge, Platia D’Aro (Spagna – Costa Brava)
  4. Valencia (Spagna)

E ritorno:

  1. Palavalas Les Flots (Francia – Montpellier)
  2. Albenga (Italia – Liguria)

 

Abbiamo noleggiato un camper da Monza Camper con consegna alle 16, per cui non siamo riusciti a partire prima delle 19, per i già citati motivi di organizzazione di tutte le stoviglie, cibo e valigie.

Cia siamo così fermati in un posto poco distante da Milano, Albenga, in modo da non stressarci troppo visto che la vacanza è sacra!

I CAMPING

Abbiamo prenotato in un Agricampeggio, Le Coccinelle ad Albenga, che consiglio vivamente per l’ospitalità e la simpatia dei gestori, oltre che per il contesto immerso nel verde e vicino alle spiagge.

Dopo una bella dormita e la mattinata trascorsa al mare, ci prepariamo a macinare un po’ di km per arrivare a Martigues, al camping Felix de la Bastide.

Arriviamo in serata, e ci accoglie un silenzio e una pace da vero relax.

Immerso anch’esso nel verde, con vialetti in pietra e la piscina proprio di fronte alla nostra postazione.

Ci dedichiamo subito alla preparazione della cena e a goderci il relax e il silenzio, nonostante la presenza degli altri campeggiatori, per la maggior parte francesi, silenziosi e discreti.

Abbiamo conosciuto una famiglia italiana, con 2 bimbe della stessa età di Aurora che hanno ravvivato il campeggio, o, molto più probabilmente, interrotto quel silenzio e quella pace tipica francese!!

Due giorni di giochi, tuffi in piscina e passeggiate e di nuovo tutti in camper per una nuova avventura.

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Next stop Calonge, Platia D’Aro, sulla Costa Brava in Spagna. In questo caso il campeggio, Trèumal, ci era stato suggerito da conoscenti che erano già stati sul posto.

Un camping immenso, con animazione e discesa privata al mare. Una caletta di sabbia bianca con un mare cristallino che brillava ai nostri occhi increduli. L’acqua un po’ fredda, ma rigenerante. Bellissimo!

Il posto ci ha concesso anche di deliziarci con una grigliata improvvisata nel nostro personalissimo giardinetto!

Peccato che il camping era tutto un reticolo di salite e di discese che, per i meno sportivi come me, sono stati abbastanza stancanti nel percorrerli con il passeggino. Non agevole quindi per l’utilizzo delle biciclette. In compenso dalla nostra postazione si vedeva alla sera la luna che si rispecchiava sul mare, paesaggi che ti restano impressi negli occhi e fai fatica ad accantonare quando rientri nella triste e grigia realtà cittadina.

Gambe in spalla e si riparte per la destinazione ultima che ci eravamo prefissati come obiettivo: Valencia.

La scelta del campeggio di Valencia ci arriva invece da Facebook. Mi ero infatti iscritta, dietro il consiglio di amici camperisti, ad un gruppo Camperisti Italiani, al quale ho chiesto un suggerimento sul campeggio, non avendolo trovato nella mia preziosa app.

La richiesta era ben precisa: un campeggio vicino alla città con la possibilità di raggiungere il centro in poco tempo.

Arriviamo così al Camping Coll Vert, a sud di Valencia. Il campeggio aveva proprio fuori il suo ingresso la fermata dell’autobus che ci portava dritti al centro della città in 10 minuti.

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Il campeggio era particolarmente folkloristico, per usare un eufemismo. Un campeggio “alla buona”, non particolarmente curato nei dettagli, ma il più pulito dal punto di vista delle docce e dei bagni.

Le piazzole erano un po’ troppo a ridosso l’una all’altra, ma questo ci ha consentito di fare subito amicizia con il vicinato, prevalentemente italiano.

Belle le piscine, per i grandi e per i bimbi, ma ahimè un’animazione un po’ troppo da “rianimare”, con uno atipico team di pseudo professionisti che anziché coinvolgere le persone, aveva lo sguardo perso nel vuoto o dritto sul cellulare e il dito sul computer per cambiare canzone nelle folli serate danzanti. LE bimbe sembravano comunque divertirsi per cui per noi andava bene così.

Il gestore cordiale e alla mano, ci ha sponsorizzato la paella home made che ovviamente abbiamo assaggiato e devo dire niente male. D’altronde a Valencia non si può non mangiare la paella valenciana.

Per fortuna i nostri pomeriggi e le nostre serate sono state dedicate al giro della città di Valencia, per cui non abbiamo per troppo tempo dovuto subire la sedicente animazione da rianimare.

Eravamo già stati a Valencia qualche anno prima, ma con le poche ore per girare che ti consente una Crociera nel Mediterraneo, avevamo visitato solo l’Oceanografico, assolutamente degno di nota.

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Abbiamo quindi optato per una visita più approfondita della città che ci è piaciuta molto e ancora di più perderci nelle stradine e vicoli, sempre pieni di gente e di locali. Ogni piazzetta era il centro del mondo, gremita di tavolini e turisti. Palazzi con facciate che sembravano disegnate, per quanto fossero perfette nei colori e nei decori.

Abbiamo avuto la possibilità di guardare Valencia anche da uno sky view offerto dal terrazzo dell’Università, dal quale si godeva di una vista spettacolare e a 360° sulla città.

E’ inutile dire che gli italiani sono lì di casa e non c’è bisogno di sforzarsi troppo per parlare lo spagnolo o l’inglese, l’italiano lo conoscono benissimo.

Salutiamo la nostra bella Valencia per cominciare le manovre di rientro in patria con viaggio a ritroso e tappa a Palavas Les Flots, vicino Montpellier. Questa volta il campeggio lo prenotiamo nuovamente dall’app Capmperonline.

Approdiamo nel Camping Saint Maurice e ritorniamo nel silenzio e nella riservatezza francese.

Ci rilassiamo nella piazzola assegnataci, vicino al playground e, complice l’aria fresca, più primaverile che estiva, decidiamo di fare un giro in centro.

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Scopriamo un posto sorprendente, un paesino di pescatori diventato con il tempo turistico e dove negozi e locali si sviluppano lungo un torrente che sfocia nel mare.

Ci imbattiamo in un bel parco grande che si affaccia su un lago, dove ci sarebbero dovuti essere i fenicotteri, ma che noi non abbiamo purtroppo visto.

Facciamo un giro sul lungomare che costeggia spiagge immense e decidiamo il giorno dopo di esplorarle più da vicino e ci accorgiamo che è cosparsa di grandi e piccole conchiglie. Ovviamente parte la sfida a chi ne raccoglie di più e di più belle!

Salutiamo la bella Palavas per ritornare a Milano dopo un’ultima sosta ad Albenga che era stato il nostro punto di partenza e risalutare i gestori dell’Agricamper che erano stati tanto simpatici e gentili e raccontargli la nostra avventura.

Resto ancora con il sapore del mare e l’avventura negli occhi mentre scrivo queste parole di una vacanza in Camper on the road.

4 commenti su “Vacanza in Camper on the Road

  1. Il camper è veramente bellissimo e pratico per le vacanze, a me piacciono da morire le comperate on the road! Bellissimo articolo, brava

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  2. Noi siamo vecchi camperisti da 35 anni e confermo che con i bimbi è la vacanza migliore.. il camper è nostro. Ma per chi come mia figlia che vorrebbe noleggiare costa una fortuna.

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    • Si, purtroppo noleggiarlo, soprattutto nei periodi di alta stagione, costa tanto…però devo ammettere che è stata una bella esperienza e un tipo di vacanza piuttosto originale, che ripeteremo sicuramente! Qualche meta interessante che consiglieresti? 😊 quali sono i viaggi con il camper più belli che avete fatto?

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