Tempo di bilanci e di riflessioni. L’avvicinarsi della chiusura dell’anno ci porta spesso a fare considerazioni sull’anno appena trascorso e su quanto ci aspettiamo per il futuro.
Qui comincio a fare una lista di cosa salvo del 2024 e cosa butto giù dalla torre.
Prova anche tu a fare questo esercizio. Ti dà la carica per sistemare le idee, darti dei sani obiettivi per il futuro e rinfrancarti il presente, che è il tempo migliore per godersela.
Allora vediamo.
Cosa mi porto nel 2025
- La ricerca della serenità (che poi ci siano anche momenti di felicità sarebbe il top!).
- La voglia di viaggiare, di scoprire nuove realtà.
- La mia curiosità su tutte le cose che mi circondano. Sulle novità e gli approfondimenti. Mi dà gioia.
- La determinazione e il coraggio che non mi fermano davanti agli ostacoli.
- La gentilezza (…quella sconosciuta, che ti fa apparire come “una fragile” in questo mondo di SuperTrump!).
- La caparbietà nell’imparare nuove ricette, non sono una brava in cucina, ma creare nuovi piatti mi diverte un mondo.
- L’aver saputo dedicarmi del tempo, solo per me, non è facile, ma migliorerò con il tempo.
- Ancora il tempo, quello che trovo, a volte anche senza averne la voglia, di esserci per le mie figlie. Non è facile e a volte devi incastrare i pianeti ed essere in più posti contemporaneamente. Ma io sono e sarò con loro, ogni volta che ne hanno bisogno. Quel tempo nessuno me lo restituisce, per cui è il più prezioso in assoluto.
- La capacità, ancora in erba, di perdonarmi e consolarmi. Lo sto imparando ora. Non sempre ci riesco, ma mi porterò nel 2025 la volontà di farlo.
- La ricerca della motivazione e gratificazione in ogni cosa che faccio. Credo sia il motore per una vita sana.
Cosa lascerò andar via (o almeno ci provo)
- Chi non mi è simpatic*, non è importante piacere a tutt*, anzi è sintomo di personalità. Meglio relazionarci con chi ci fa bene. Non è un’esclusione, è semplicemente una selezione.
- Le cose che non mi definiscono, non parlano di me e non mi fanno stare bene.
- La mia perenne autocritica (anche se so che pur volendola lasciare, mi seguirà per tutta la vita).
- Il “non detto”, è inutile, non esiste il “non parlare per quieto vivere“. Meglio dirlo con parole gentili e non offensive, ma se una cosa ti preme farla sapere, dilla.
- Quella vocina fastidiosa che ti spinge a dire le cose per compiacere le altre persone. Che fastidio!
- La paura di non essere all’altezza, specie in alcune circostanze, con maggiore pressione.
- La ricerca di approvazione…tempo perso.
- Il timore di mettermi a nudo (come ora) e liberare le mie emozioni.
- Oddio ne mancano ancora 2, quindi devo proprio slacciarmi 😥. Ok, continuo: la distanza che a volte metto tra me e le persone a cui tengo.
- L’imbarazzo che spesso sopraggiunge quando si entra troppo nella mia sfera intima…ecco, come ora O_O.
Caspita! che esercizio straordinario e liberatorio.
Dai provaci anche tu e, se hai coraggio 😏 , metti nei commenti la tua lista.
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