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Come lavorare da casa (con bimbi) ai tempi del Coronavirus

Come sopravvivere alle giornate di lavoro da casa con i bimbi che ti chiedono attenzione. Ecco qualche aneddoto.

Sembra un vantaggio, e da un certo punto di vista lo è, non dover chiedere permessi a nessuno per gestire la chiusura delle scuole ai tempi del Coronavirus.

E’ arrivato come un fulmine a ciel sereno, sembrava dovesse appartenere ad una terra lontana dagli occhi a mandorla, ma si è precipitato anche nella nostra bella Italia, partendo dalla frenetica Lombardia.

Il Coronavirus ha avuto un impatto non solo diretto sulla salute di chi è stato ahimè colpito, ma anche indiretto perché ha causato una serie di effetti a catena collaterali che non basterebbe un articolo intero per commentarli tutti.

Vignette sul Coronavirus

Mi soffermo, per esperienza diretta, sulla notizia ricevuta nei giorni di tumulto generale da Coronavirus in Italia in cui si comunicava che le scuole e i nidi d’infanzia sarebbero rimasti chiusi a partire dal lunedì successivo (ossia il giorno dopo la notizia) fino a data da destinarsi.

Cosaaaaaa?!?!

Effetto Coronavirus: chat delle mamme

E’ partito così il tam tam delle chat delle mamme, della scuola e del nido, in cui la preoccupazione iniziale era per la salute dei bimbi, ma è stato un attimo a passare ad una preoccupazione ben più grande: lavorare da casa con i bimbi.

Se non ti abbatte il coronavirus, ti abbatteranno loro!!!

Bianca e Aurora alla carica!

Come si fa?

La concentrazione nello svolgere un’attività lavorativa mentre la piccola ha perso il ciuccio e lo vuole da te che stai cercando di realizzare un lavoro di concetto, come si fa?

Effetto Coronavirus: lavorare da casa con i bimbi

Annulli tutti gli incontri di lavoro e li sostituisci con call o, peggio ancora, con video call sperando che i due gnomi non si facciano vedere in video, e invece…

Ecco, il Coronavirus ha creato un’emergenza che da un lato ha sollecitato le aziende a testare finalmente lo smartworking, dall’altro ci ha bloccati in casa a dover superare una prova ben più ardua: lavorare con i bambini intorno.

Lavorare da casa con i bimbi

Ero in call con un cliente, mentre la piccola di casa era a fare i suoi bisognini nel vasino e, mentre mi impegnavo a dar conto al testo di una brochure, alzo lo sguardo e la vedo che se ne va in giro per casa sgocciolando ovunque.

Ecco, così parte il mio inseguimento, con cellulare in una mano, auricolari per non staccare brutalmente con il cliente, e via a pulire la “disgraziata”!!

Alla domanda “secondo te, è chiaro come è scritto in questo punto?” mi ritrovo con carta igienica in mano, Bianca finalmente al mio cospetto e una risposta da dare…”ehm, si, è tutto chiaro!”

Questo è solo uno degli aneddoti per rendere chiaro il concetto del lavoro da casa con i bimbi.

Certo, hai la possibilità di viverli meglio, ma è chiaro che vanno intrattenuti, altrimenti diventa un caos.

Ma come organizzarsi se si ha comunque dal lavoro da portare avanti?

Lavorare da casa…in cameretta!

Ecco che provo ad organizzare una video call con un altro cliente nel primo pomeriggio, quando la piccola peste dorme e l’altra guarda un po’ di tv.

Tutto bene, per fortuna, stiamo arrivando ai saluti finali, quando Aurora fa capolino in video e chiaramente suscita la curiosità della cliente che comincia a chiedere di lei.

Ecco, finisce che Aurora si inserisce attivamente nella video call spiazzandomi e attirando l’attenzione della piccolina, che nel frattempo si era svegliata: tutti in video call!

Il lavoro ai tempi del Coronavirus ha avuto anche l’effetto di scatenare call e video call su tutti i fronti e per tutti i genitori che si sono visti costretti a lavorare da casa.

Ci contattavamo tra una call e l’altra per organizzare il tempo libero dei nostri bimbi e qualcuno mi ha detto addirittura: “guarda, Sabrina, abbiamo trascorso la giornata in call, ognuno dal proprio domicilio e per riuscire a lavorare ci si collegava da ogni posto, anche da sotto il letto!!

Sclero clausura

Comunque, scene esilaranti che solo a raccontarle ci fanno staccare da quella brutta realtà che è il virus.

La bella notizia è che non è finita qui. Altri giorni di lavoro a casa con i bimbi ci aspettano e trovare un compromesso tra concentrazione e attenzione alle loro esigenze sarà dura.

Ma noi mamme e papà ai tempi del Coronavirus, e non solo, abbiamo fortificato i nostri anticorpi anche nella gestione delle piccole pesti e se sopravviviamo al coronavirus, riusciremo a farla franca anche a trascorrere 24 ore non stop a lavorare con i bimbi a casa.

No, non è vero! E’ troppo anche per noi genitori multitasking!!

Allora non possiamo fare altro che sclerare con il #broomchallange…vi siete imbattuti anche voi nella sfida della scopa?

Stress da coronavirus

Vi lascio con una poesia napoletana nata proprio per l’occasione, non so chi l’abbia scritta, ma è un genio!

S’intitola ”‘O virus”:

Mammamia, cherè ‘sta toss’?

Tengo ‘a faccia rossa, ross’,

sé ‘ndurzat tutt’ ‘o muss’ niente, nient’ è ‘stù virus?

Ma cherè? Mi sento musc!

Se ne scesa già ‘a paposcia,

sente ‘e braccia flosce, flosce,

e me ballano e ddoje coscie.

“Piglia ‘a meglia mmedecina!

Antibiotico e aspirina,

vir buon’ int’ ‘a cucina,

pure sott’ ‘o lavandino!”

“Tre Aulin e ‘nu bicchiere,

stongo male chiù d’ajere!

Chiamma subbèto ‘o ‘nfermier’ polizia e carabinier’!”

Stù virus marc’ ‘a pest’,

“appilammo ‘utt ‘e feneste!

Miett ‘o micio int’o a ‘na cest’,

niente uscite, e niente feste!”

Tengo a frev’ a’ trentasett’!

‘O ssapevo, song infett!

Sto murenn’, che mi mett?

Miett’ ‘e fior’ ‘ncoppo ‘o liett’!

‘O duttore poi è venuto,

spalle ‘e core m’ha sentuto,

pura ‘a gola m’ha guardato,

ma ‘o virus nun ha truvato.

Zitto, zitto, se assettato,

la mia lingua ha analizzato:

e po’ ngopp’ ci ha sputato!

Che dottore scostumato!

Se ne andato anche il dottore,

mi è passato ogni dulore,

stù virus è cos’e pazz’,

nun c’è stà, ma scass’ ‘o cazz’!”

Chi sono

Dietro la Donnariccia c’è il lavoro creativo di una sognatrice freelance che ama la scrittura e il modo di raccontare il mondo con i colori e le sensazioni di chi non teme le sfide.
Sono una copywriter che scrive per gli altri e per sé con la passione di chi ha voglia di mettersi in gioco costantemente e che non si accontenta della solita routine.
Contattatemi se avete bisogno di uno storytelling per il vostro brand, di una consulenza per affrontare la giungla del web o se avete una storia da raccontare, ma vi mancano le parole. Ecco quelle le metto io!

27 commenti su “Come lavorare da casa (con bimbi) ai tempi del Coronavirus

  1. Maria Claudia Pirani

    Non ho figli, ma devo ammettere che per i genitori che si devono districare tra lavoro, figli e vita quotidiana é un periodo estremamente impegnativo.

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  2. Cristina Petrini

    Chi lo avrebbe mai detto un giorno che ci saremmo trovati a fare argomenti su questo, ma ciò non toglie che tra sorrisi e serietà mi hai fatto riflettere.

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    • Questo è uno di quegli aspetti “più simpatici” anche se alla fine poi rischi di non dedicarti a loro come vorresti e al contempo non riesci neanche a concentrarti sul lavoro.. .insomma un disastro!!😅

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  3. Isabella Gatti

    Non ho figli, ma consiglierò il tuo articolo alle mie amiche che hanno figli

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  4. Io conosco una collega che lavora da casa con una bimba piccola ed è davvero molto difficile conciliare il tutto. Le giro volentieri il tuo articolo perché sono sicura sia molto utile.

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  5. Veronica

    Io non ho ancora figli, ma immagino che sia davvero impegnativo dover lavorare e stare con i bimbi e cercare di districarsi tra tutto. Chapeau a tutte le mamme e i papà!

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  6. Io sto lavorando da casa con la didattica a distanza, praticamente le mie giornate di lavoro da 5 sono diventate 15.. sono molto impegnata ma meglio perché se mi fermo a pe sare mi assale l’angoscia

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    • Si, è vero…anche io a volte sclero perché, nonostante la quarantena, mi sembra di non avere mai un momento per me, ma ringrazio questa confusione così le giornate volano via e non mi fanno pensare troppo!! 😓

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  7. sono l’unica della mia via che ha fatto il cartellone e l’ha appeso in balcone, ma fa lo stesso…io ci credo!
    BUONA PASQUA!

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  8. Sara grillenzoni

    non sono mamma ma ne conosco tante quindi mi raccontano spesso delle loro peripezie e casa!
    BUONA PASQUA!

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  9. Francesco Di Maria

    Stiamo affrontando una situazione impensabile. Non avendo bambini non conosco le difficoltà di lavorare da casa con “disturbi” continui. Speriamo che il tutto passi presto.

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  10. Non ho figli ma credo che tu abbia ragione
    Lo indico alla mia vicina

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  11. Ciao per fortuna ho solo un figlio in casa ed è bello grande, l’altro figlio lontano ma ti capisco benissimo

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  12. Manuela Iannacci

    Ti posso assicurare che stare in casa con due pesti è un vero incubo ,anche loro risentono dello stress di perdere una routine e bisogna capirli.

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    • Assolutamente, sono pur sempre bambini e bisogna trovare il giusto compromesso! Ormai, a più di un mese di quarantena, si sono creati dei “nuovi” equilibri.
      Bisogna avere tanta pazienza!! 😅

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  13. Quanto è vero!
    Mi sono ritrovata ad urlare ”Leila non si mangia la carta” durante una chiamata di lavoro. Non avevo messo muto. Stavo parlando di strategie giudiziali. Il silenzio da parte del mio interlocutore è stato, a dir poco, eloquente!
    Penso, guardando il 5% di buono, che da questa situazione magari gli uomini, e non solo, ne possano uscire arricchiti avendo maturato maggior consapevolezza che essere donna, madre, lavoratrice/casalinga (perché è un lavoro a tempo pieno!) non è semplice e che chi demanda tutto alla partner nelle mansiono domestiche comprenda quanto il bilanciamento dei ruoli possa essere una grazia per la salute familiare.
    Ringrazio il cielo di avere un bravo marito in questo!
    Articolo stupendo! Complimenti!

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    • Grazie Monica! Sono d’accordo con te quando dici che questa situazione ha reso i nostri compagni/mariti più consapevoli del lavoro di genitore e intrattenitore 😀 durante tutto l’arco della giornata, rendendoli inevitabilmente partecipi delle esigenze, anche quelle che apparentemente sembrano di poco conto, dei nostri bimbi. Questa convivenza ha portato comunque con sè un nuovo equilibrio.
      Il mio compagno purtroppo ritornerà in ufficio a lavorare (fino ad oggi smartworking) e da domani 😵 non avrò più il suo aiuto ….in effetti si era creata una bella squadra! 🙂

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